mercoledì 9 febbraio 2011

Di Di si

Il fidanzamento ha radici molto antiche.Il suo aggettivo ha come significato  “Promesso in matrimonio”… uno stabile rapporto affettivo con qualcuno. Sembra risalire al Quarto Concilio Laterano del 1215, sotto Papa Innocenzo III, che decretò che le future nozze dovevano essere annunciate pubblicamente dai preti in chiesa con un congruo anticipo in modo da permettere eventuali impedimenti. Parlare di fidanzamento oggi attribuendogli tutta l'ufficialità che aveva fino a pochi anni fa, può farci  sorridere .
Nel passato (si parla solo di alcuni decenni fa) i due giovani si incontravano, si piacevano e, dopo un periodo di osservazione reciproca, se decidevano di sposarsi, incominciava tutto un rigido rituale. Lui si presentava alla mamma di lei nel suo aspetto migliore e, a incontro avvenuto, le inviava un mazzo di fiori accompagnato da un biglietto ("con profonda gratitudine").
In quella occasione se la futura suocera rompeva da subito il ghiaccio dietro sua precisa richiesta, lui poteva azzardarsi a chiamarla "signora Rosa" o "donna Rosa" (in certi ambienti) oppure molto più comunemente "mamma Rosa" o addirittura Rosa.
Lei si presentava alla mamma di lui con un mazzolino di fiori tipo bouquet  e ben vestita e sempre con l'impressione di essere sottoposta ad un giudizio molto severo. Le mamme più intelligenti tentavano di mettere a proprio agio la ragazza che avevano di fronte senza sottoporla ad un interrogatorio e le ragazze più intelligenti, senza fare sforzi faraonici per apparire quello che in realtà non erano, erano semplicemente se stesse.
Anche in questo caso l'iniziativa per addolcire toni e modi partiva sempre dalla futura suocera che doveva proporre almeno il passaggio al tu.
A questi incontri preliminari seguiva il più temuto, il tu per tu tra lui e il padre di lei in cui il malcapitato, il più delle volte, veniva rivoltato come un calzino (in modo più o meno intelligente e signorile). Concludeva tutto questo "gioco" la scelta della data, dell'anello e, immancabilmente, la data delle nozze che non doveva superare di 6 mesi quella del fidanzamento ufficiale. Seguiva il doveroso pranzo.
Già a questo punto erano inevitabili i primi attriti che spesso coinvolgevano gli stessi fidanzatini. Per esempio era abitudine che il famoso anello fosse un gioiello di famiglia, della mamma di lui tanto per intenderci, per non pesare troppo sulle finanze di tutti in vista del matrimonio; e magari veniva donato senza neanche cambiare la montatura antiquata. Ma poteva essere acquistato da lui non tenendo conto dei desideri della futura moglie ma dietro suggerimenti della mamma e con scarse possibilità. Immaginatevi quanti malumori seguivano a quel dono ... Oggi spesso i due giovani si recano insieme dal gioielliere e sono ben consapevoli entrambi di quale sia il budget.(C’è chi lo fa , ma io sono ancora all’antica quindi consiglio sempre la sorpresa)
Successivamente gli sposi si recavano in chiesa insieme ai rispettivi genitori e parenti, il prete appurava la loro identità e procedeva con la dichiarazione di fidanzamento: "... prometti col tuo giuramento di sposare...?".Poi iniziava il periodo dei bandi, degli annunci pubblici dell’imminente matrimonio,ovviamente anche se in chiave moderna le pubblicazioni vengono fatte ancora oggi, basta una marca da bollo e le vostre firme per avviare le  pratiche di pubblicazione …non servono nemmeno più i testimoni .
Oggi i giovani si uniscono e si lasciano senza crearsi troppi problemi. Iniziano a frequentare le reciproche famiglie da subito e quando, spesso, tutto finisce, il trauma più grande lo vivono i genitori che magari si sono nel frattempo affezionati al lui o alla lei .
Anelli di fidanzamento sono stati utilizzati per secoli e risalgono agli antichi egizi, che credevano che il dito anulare della mano sinistra conteneva una vena che andava direttamente al cuore.
Tutte le pietre vanno bene per un fidanzamento; il solitario ha la priorità ma ormai esistono molte altre gemme desiderate oltre il classico brillante (zaffiri, smeraldi, rubini ... anche piccoli). In fondo anche una pietra dura andrebbe bene se regalata con amore, o no? Quello che è certo è che bisogna evitare opali e perle. Queste ultime in genere si comperano e non si regalano: la tradizione dice che portano lacrime ...  e credetemi è vero! L’ho provato sulla mia pellle!.Lei se ne ha i mezzi potrà regalare al suo lui un oggetto d'oro (bracciale, gemelli d'oro, fermacravatta, orologio di valore) ma non è strettamente necessario.

1 commento:

  1. Bella questa storia del fidanzamento! Mi fa sorrider tutto il rito delle varie visite ai rispettivi futuri suoceri....i miei non lo so se hanno fatto proprio così, ma i miei nonni di sicuro....
    Un bacio
    Claudia

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